Via Antonino Bongiorno

Antonino Bongiorno
Antonino Bongiorno nato a Palmi (RC) nel 1907 e deceduto a Roma nel 1973, è stato un uomo politico di ispirazione comunista. In Calabria il 28 dicembre 1908, un violento terremoto distrugge quasi totalmente Palmi. Vengono costruite delle baracche per il ricovero dei sinistrati che invece di essere provvisorie, rimasero per oltre venti anni. Nacquero le prime proteste guidate dal partito socialista locale che nel 1921 confluisce nel partito comunista. Antonino diviene presto segretario dei giovani comunisti. Il regime fascista che non sopporta quella rappresentanza, inizia un’escalation di provocazioni che culminano con i fatti del 30 agosto 1925. Durante la festa del paese, i fascisti tentano di trasformare quella tradizione in un inno al fascismo: la processione sfila al suono di “Giovinezza”. La sera ci sono scontri e rimane ucciso un fascista. Tutti i rappresentanti dell’antifascismo di Palmi vengono arrestati. Il lungo processo approda poi al Tribunale Speciale che infligge dure condanne. Antonino che è minorenne e viene condannato a 8 anni e 10 mesi. Uscito dal carcere lavora per ricostruire le fila clandestine del partito. Subisce un nuovo processo davanti al Tribunale Speciale e questa volta la condanna è a 12 anni. Dopo la Liberazione è a Roma. In seguito assumerà la presidenza della Federterra e la guida della lotta con le occupazioni delle terre nel 1949. Nel 1952 è nella schiera dei consiglieri eletti nella prima legislatura della rinata istituzione della Provincia. Nella seconda consigliatura, di nuovo eletto, viene nominato assessore all’agricoltura e ai lavori pubblici. Nel frattempo ricopre l’incarico di presidente della Federcoop di Roma, spingendola verso un rinnovato sviluppo. Nel 1973, anno della sua morte, è vicepresidente della Commissione Federale di Controllo.

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